
Eravamo in tanti ad accogliere il Maestro Tokitsu nel suo primo stage dell’anno in Italia. Incontrarlo per condividere con lui gli sviluppi della sua ricerca è sempre interessante e motivante.
Lo è sicuramente per chi è venuto da molto lontano (Salerno) e da abbastanza lontano (Roma, Verona, Genova) che ha potuto così gioire della personale attenzione e dell’affetto del nostro Sensei.
Siamo stati bene insieme e abbiamo potuto approfondire ed affinare la nostra pratica in un ambiente sereno e ricco di confronto.
Trovo la strada che stiamo percorrendo insieme sempre più affascinante e ricca. Certo, per certi versi è anche faticosa, ma come potrebbe non esserlo considerata la sua profondità?
Per seguire questa “Via” occorrono metodo e dedizione. Senza queste qualità il percorso diventerebbe approssimativo e vuoto, forse anche inutile. Il metodo è sempre in evoluzione e in continua trasformazione e per questa ragione è necessario non perdere questi appuntamenti che diventano sempre più rari.
Nel corso dello stage ho avuto poi la piacevole sorpresa di incontrare vecchi amici di pratica (Danilo Furlan, Paolo Magagnato, Maria Antonietta Volontè) segno che l’affetto per il Maestro Tokitsu è rimasto inalterato nel tempo e che la vita ci offre sempre l’occasione per ritrovarci anche quando le strade appaiono divise.
Un grazie a tutti e in particolare al M° Armando Marinozzi (Direttore Tecnico della scuola italiana) per la sua simpatia e per la qualità della sua pratica e dei suoi consigli. Grazie anche a Anthes e Luigi Aliberti per le loro qualità umane (e per le mozzarelle di bufala salernitane), a Massimiliano Caporali, Adriano Colombo e, per finire all’amico fraterno, presenza inossidabile e consigliere prezioso Ottavio Sampieri.
Ora l’appuntamento è per Assisi.
Ci rivediamo lì tra qualche mese (3 – 7 luglio)
Francesco Rossena