L’ideale d’allenamento da me concepito è molto differente;
durante i nostri allenamenti facciamo degli esercizi che devono aiutarci a sentirci bene,
in una condizione gradevole.
Anche se degli sforzi sono indispensabili, facciamo qualcosa di piacevole per scoprire, al momento del bisogno in combattimento, di essere forti.
Se questa forma di allenamento risulta anche efficace è formidabile, non è vero?
E possibile allenarsi con piacere seguendo una sensazione gradevole, senza cercare la spettacolarità, e scoprire un giorno con sorpresa che si è più forti di persone che si sono allenate duramente a colpire con violenza per vent’anni.
Ho per lungo tempo creduto, come si dice abitualmente, che la via delle arti marziali fosse penosa e ascetica: «bisogna soffrire!». Ma ho compreso che non è l’unica via.
Per me la ricerca del benessere è direttamente legata alla ricerca dell’efficacia nel budò, non è una questione di stile.
Se non è per sentirsi bene e meglio, affrontando con il corpo e lo spirito i propri problemi esistenziali, non vedo per quale ragione continuare a praticare le arti marziali ai nostri giorni. Le arti marziali sono un mezzo privilegiato per forgiare insieme, coscientemente,
il corpo e lo spirito; per questo offrono una possibilità d’educazione fisica eccezionalmente ricca, a condizione di non impoverirle.
– Kenji Tokitsu (L’Arte del Combattere)
L’ allenamento ideale
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