Memorie di uno stage Lissone 14/15 Settembre 2024

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La ripresa dell’attività dell’ ASD Jiseido Lissone è coincisa quest’anno con un importante evento. Il 14 e 15 settembre si è svolto nel dojo di via Righi lo stage tenuto dal Caposcuola M° Kenji Tokitsu. E’ stato come sempre un momento di approfondimento importante guidato dalla maestria e sensibilità del nostro Sensei.

La ricerca del Maestro si addentra sempre più verso il tema della salute e del benessere oltre che dell’efficacia tanto da spingerlo a voler  chiarire il suo percorso, quello che sta ricercando e ciò che si aspetta dai suoi allievi.

Lo ha fatto attraverso un documento scritto che qui di seguito riporto in maniera integrale.

Carissimi allievi  e responsabili di dojo

Riprendo dopo anni una vecchia abitudine, quella di scrivere alle mie cinture nere e alle persone a me più vicine e care per cercare di approfondire con loro i temi della pratica e quelli della vita della Scuola Tokitsu Ryu.

A questo punto del mio personale percorso è necessario che vi spieghi quello che sto facendo e ciò che mi aspetto da tutti voi. Sento di doverlo fare per evitare malintesi e incomprensioni che sono sempre latenti quando si lavora in un grande ed eterogeneo gruppo.

Due sono gli aspetti che mi preme chiarire con tutti voi; il primo riguarda la pratica, il secondo il rispetto delle regole. Entrambi i temi rivestono una rilevante importanza se vogliamo camminare ancora insieme.

Riguardo la pratica

Nel 1999, con la pubblicazione in Giappone del mio libro “Buteki Hassò” (Riflessioni sulle arti marziali), ho ridefinito il mio cammino con il termine che ne indica chiaramente il metodo ovvero JISEI-DO la via dell’auto formazione. Il mio percorso è arrivato al punto in cui, paradossalmente, ho potuto fare a meno di indicare l’arte marziale come riferimento della mia scuola. Certo la mia arte, quella che studio, pratico e insegno, è quella del combattimento a mano nuda, ma il metodo è anche un modo di affrontare le cose, se volete è un approccio alla vita in cui l’arte che si pratica, fosse anche la musica o la pittura, produce una crescita interiore e spirituale. In questa logica l’arte marziale deve produrre salute, benessere ed efficacia. E’ un ritorno alle origini senza le dannose deformazioni, fisiche e mentali, che nascono dall’ottica spettacolare di un agonismo fine a se stesso.

Jisei-do deve avere una finalità semplice e accessibile alle persone di tutte le età. Una pratica che, giorno dopo giorno, aiuta a creare un proprio percorso, nell’arte marziale come nella vita.

Io pratico le Arti Marziali innanzitutto per mio piacere, come per mio piacere porto avanti una ricerca che è anche storica con tutti voi. In Giappone prima, in Francia e nel resto d’Europa poi, rifiutando di integrarmi in un sistema, di essere un salariato di una qualsiasi grande impresa. Ho scelto di fare ciò che mi piaceva: e ciò che mi piaceva era l’Arte Marziale, la riflessione filosofica e gli studi sociologici. Ho esplorato il senso della vita secondo le prospettive che queste passioni mi hanno aperto.

E’ così che vivo oggi pienamente immerso nella pratica e nello studio dell’Arte Marziale, nella ricerca scientifica e letteraria, così come nello studio delle scienze umane.

Lo studio del Qi Gong, del Tai Chi Chuan e dell’Yi Chuan sono le fondamenta sulle quali si fonda ora la pratica del Jisei-do. Ho autorizzato due miei insegnanti italiani Armando Marinozzi (Direttore tecnico) e Francesco Rossena (mio rappresentante e portavoce) a redigere un programma tecnico che con il mio pieno avvallo vi trasmetterò presto.

Ogni cintura nera e rappresentante di dojo deve assolutamente conoscerlo e praticarlo con passione e, a seconda del livello, ad approfondirlo.

Questo programma può essere arricchito con le esperienze e attitudini personali dei singoli insegnanti (nella nostra scuola c’è chi predilige l’aspetto marziale del combattimento e c’è chi preferisce invece la meditazione) ma deve essere assolutamente PRATICATO. 

 Riguardo il rispetto delle regole

  • La prima regola per far parte della scuola è quella di conoscerne e condividerne il programma tecnico. Chi si avvale del marchio Tokitsu Ryu Jisei do deve in primo luogo praticarne il metodo e, nel caso specifico degli insegnanti e responsabili di dojo saperlo esporre con padronanza tecnica oltre che verbale;
  • La seconda regola è quella partecipativa. E’ necessario che vi incontriate per scambiarvi esperienze e riflessioni, per aumentare le vostre competenze, per consentire a me di valutare insieme l’efficacia del metodo. Per questa ragione ho pensato per il 2025 a tre grandi stage:

nel mese di aprile a Burgos (Spagna)

nel mese di giugno ad Assisi (Italia)

nel mese di dicembre a St. Julien (Francia)

Le mie cinture nere, insegnanti e responsabili di dojo sono chiamati a partecipare ad almeno due di questi stage. Prima di divulgare è necessario conoscere e per conoscere bisogna studiare.

Rispetto veramente l’impegno di ognuno di voi e le diverse attitudini e capacità che ognuno di voi mette nella pratica e proprio per questo chiedo pari rispetto.

Chi vuole utilizzare il mio nome, chi vuole proporre il Jisei do come metodo, deve conoscerne tutti i contenuti, deve seguire i miei stage, deve avere un rapporto vero e diretto con me.

Chi invece non è convinto  del lavoro che propongo (Qi Gong, Tai Chi Chuan, Yi Chuan) e di fatto non lo pratica è libero di andarsene.

Non ho la presunzione di conoscere la verità e quello che propongo è in primis la mia esperienza. Voglio condividerla solo con chi è disposto a camminare con me. Le “Vie” sono tante; ognuno è libero di scegliere ciò che vuole e che crede meglio per sè.

Ho ben chiaro lo scenario e ciò mi costringe a salvaguardare il mio nome e quello del Jisei do da speculazioni di immagine oltre che economiche e a rivalermi legalmente laddove ce ne fosse bisogno nei confronti di chi violerà i miei diritti. Sono pertanto a chiedere formalmente ai responsabili di dojo di voler rispondere a questa mia mail entro il 30 di ottobre 2024. Chi non vorrà farlo sarà considerato automaticamente fuori dalla Scuola e non potrà più indicare il nome Tokitsu Ryu Jiseido sui social e nelle proprie pubblicità e promozioni.

 Lissone    18  settembre  2024                     M°  Kenji Tokitsu

Un messaggio forte quello del Maestro che susciterà certamente qualche malessere in chi vuole apparire senza esserci veramente.

Non è certo questo lo scenario italiano che è forse il più coeso a livello europeo. Prova ne è la nascita del JISEI DO SALERNO  che sotto la spinta  dei Maestri Luigi Aliberti, Giovanni Maio, Anthes Aliberti ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Maestro Tokitsu.

Una bella notizia alla quale fa eco anche la consegna dell’8° dan al Maestro Fabio Sozzani del dojo di Varese. Un attestato di affetto e di stima da parte di Sensei Tokitsu che diventa anche uno stimolo per il Maestro Sozzani a progredire ulteriormente nella pratica.

E poi tanti bei ritorni e incontri: Adriano Colombo (figlio di Giuliana Viel compagna di tanti anni di pratica che ci ha lasciati troppo presto), Tiziano Santambrogio, Fabio Ferri.

Per ultimo, a coronamento della bella settimana trascorsa insieme al Maestro Tokitsu, la splendida giornata passata a Sestri Levante in compagnia di vecchi amici e insegnanti Ottavio Sampieri, Armando Marinozzi, Marcello Vernengo.

Ora l’appuntamento è per Assisi (fine novembre inizi di dicembre) dove rinnoveremo la bellissima esperienza dell’anno scorso e dove avremo modo di comprendere che lo studio delle arti marziali con spirito sincero e puro può veramente trasformare la nostra esistenza.

M. Francesco Rossena

stage lissone settmebre 2024

Foto di gruppo

 

Fabio Sozzani 8 dan

Consegna del riconoscimento di 8 dan al M. Fabio Sozzani

 

A sestri levante

Sensei Tokitsu e il M. Marcello Vernengo per le strade di Sestri Levante